Arte e cinema d’animazione in Italia
(1957-1977)
Ceccobelli / Cintoli / Fabris / Foschi / Gianini & Luzzati / Gioli / Granchi / Manfredi / Mussio / Pascali / Patella / Pirelli / Sasso
Dal 13 giugno, presso il Museo di Trastevere sarà visibile A mano libera. Arte e cinema d’animazione in Italia, mostra che nasce nell’ambito di un PRIN, progetto di ricerca finanziato dal MUR dal titolo L’animazione italiana dal boom economico agli anni di piombo promosso dall’Università di RomaTre e dall’Accademia di Belle Arti di Roma.
L’esposizione – curata da Bruno Di Marino – prende in considerazione un centinaio di opere di vario tipo (disegni, dipinti, storyboard, rodovetri, fondali, pupazzi, opere fotografiche, ecc.) e una trentina di film, il tutto realizzato nell’arco di un ventennio, 1957-1977, periodo in cui – tra l’altro – va in onda “Carosello”, fortunata trasmissione tv che, oltre a influenzare i consumi e i costumi degli italiani, ha contribuito a consolidare dal punto di vista produttivo l’animazione nostrana.
Oltre agli autori che si dedicano all’animazione in modo specifico, gli anni ’60 e ’70 hanno visto diversi artisti italiani avvicinarsi al cinema, pensando che i film potessero arricchire e completare il proprio immaginario visivo. Molti di essi hanno privilegiato l’animazione considerandola la forma più affine – iconograficamente e tecnicamente – alla loro arte. In alcuni casi i cortometraggi furono autoprodotti, in altri finanziati da case di produzione – come la Corona cinematografica di Roma -, in altri ancora frutto di una committenza pubblicitaria.
Gli artisti selezionati per la mostra sono 14: lo scultore Toni Fabris, che ha iniziato negli anni ’30 e di cui saranno riproposti Gli uomini sono stanchi (1949) e Il forziere della natura (1956); Claudio Cintoli è autore di tre cortometraggi, tra cui Primavera nascosta (1969) di cui saranno presentati materiali inediti; Rosa Foschi e Luca Maria Patella, coppia nella vita e spesso anche sul lavoro, nonché autori di cortometraggi basati su trucchi di animazione, pixillation (animazione di esseri umani) e collage fotografico; Paolo Gioli che in alcuni dei suoi oltre 35 film in 16mm ha reso omaggio alla fotografia e alla cronofotografia; Giulio Gianini & Lele Luzzati, duo che ha tradotto in immagini con la tecnica delle sagome di carta ritagliate (découpage) la musica di Mozart o di Rossini, ottenendo riconoscimenti internazionali; Bruno Ceccobelli, che – nei primi anni ’70 – ha realizzato una serie di film astratti sia dipingendoli su pellicola sia assemblando materiali vari su lunghe strisce di carta (filmate successivamente); il pittore e animatore Manfredo Manfredi, autore di sigle televisive ma anche di cortometraggi caratterizzati da uno straordinario stile grafico; il marchigiano Mario Sasso, pittore, videoartista, ma soprattutto autore di centinaia di sigle per la RAI a partire dal 1960; il fiorentino Andrea Granchi, che ha utilizzato tecniche di stop motion in film come Cosa succede in periferia (1972); l’artista e art director Magdalo Mussio che ha diretto diversi film basati su disegni animati, in contiguità con la sua raffinata ricerca grafica; Marinella Pirelli, artista visiva e cineasta sperimentale i cui primi due esperimenti, Gioco di dama e Pinca e Palonca (1961-1963), sono di animazione; e, infine, Pino Pascali, che si è dedicato ai filmati pubblicitari negli anni ’60 presso lo Studio Lodolo di Roma.
La mostra mette a confronto da una parte le immagini in movimento, allestite su monitor, dall’altra materiali strettamente connessi ai film oppure opere coeve degli autori, in modo da creare un percorso tematico-cronologico suddiviso in quattro sezioni. L’obiettivo di A mano libera, oltre a quello di storicizzare opere a autori e di situarli nel doppio contesto dell’arte e dell’animazione, è mostrare come anche attraverso questa forma audiovisiva gli artisti abbiano potuto sperimentare in piena libertà, raggiungendo risultati che ci consentono di leggere in maniera più completa la loro estetica.
Ma A mano libera sarà anche l’occasione di riportare alla luce e/o proporre al pubblico per la prima volta materiali inediti o quasi mai visti, come gli esperimenti di Ceccobelli, i disegni su acetato di Mussio, gli studi preparatori di Foschi o alcune creazioni di Pirelli, ma anche di riscoprire artisti come Fabris, dimenticati dalla storia del cinema d’animazione e poco considerati nell’ambito della scultura.
A completamento della mostra sarà pubblicato un volume di 230 pagine in italiano e in inglese edito da Dario Cimorelli Editore. Il libro conterrà saggi, conversazioni, oltre alle schede e le illustrazioni di tutte le opere esposte e le biografie degli artisti esposti.
L’immagine della mostra è stata realizzata dagli studenti del corso di graphic design dell’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida della prof.ssa Cristina Chiappini. Gli studenti che hanno lavorato al progetto grafico di comunicazione e allestimento sono: Tommaso Bordini, Giuseppina Buccheri, Ilaria Caracciolo, Giulia Caretto, Francesco Catanzaro, Alessandro Chura, Delia Miruna Ciobotaru, Domitilla Cola , Federica Loi e Luca Mobili.