Saluti istituzionali e introduzione
di Ernani Paterra, Vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Roma
La Lectio Magistralis è aperta a tutti gli studenti (la presenza ad 8 conferenze dà diritto a 2 CFA)
Come si ritrae l’architettura? Secondo Andrea Jemolo «prima di fotografare bisogna avere un progetto chiaro che si depositi, si stratifichi e si arricchisca nel cervello del fotografo». Questa indicazione generale vale naturalmente anche quando si fotografano gli edifici e i monumenti. Le città sono in perenne trasformazione, sono un corpo vivo che cambia, ma grazie alla fotografia possiamo avere informazioni sul luogo, sulla forma e sul modo in cui la struttura interagisce con lo spazio e con la luce. La luce solare, l’illuminazione sulle architetture sono importanti perché raccontano il cambio delle stagioni e il trascorrere delle ore. A volte basta spostarsi di qualche metro per guadagnare in qualità fotografica, creatività e luce.
Andrea Jemolo è noto come uno dei maggiori maestri della fotografia di architettura storica, moderna e contemporanea. Nato a Roma nel 1957 ha esordito negli anni Settanta con foto di reportage di impegno politico. Dalla metà degli anni Ottanta il suo interesse si è indirizzato verso la fotografia di arte e architettura. Le sue campagne fotografiche spaziano dalle vestigia monumentali dell’antico Egitto e delle mura Aureliane al lavoro sugli architetti contemporanei, come la documentazione sui cantieri del MAXXI di Zaha Hadid a Roma e di Punta della Dogana di Tadao Ando a Venezia, dall’Ara Pacis all’edilizia popolare al Memoriale delle Fosse Ardeatine, e in scultura dall’arte romana al Mosé di Michelangelo, dal Barocco all’arte della Nigeria. Il suo poderoso archivio fotografico, A Photographic Archive of Architecture and Art, conta oggi oltre 15.000 immagini, realizzate nel corso di campagne fotografiche condotte a partire dalla fine degli anni Settanta per riviste e case editrici di architettura e arte, studi di architetti e importanti musei e istituzioni (vedi: https://jemolo.com/it ).
Oltre alla Lectio Magistralis (obbligatoria per gli studenti iscritti al Workshop), il Workshop prevede altri due incontri.